Best practice? Non solo imitazione…

best practice

Quando parliamo di best practice siamo abituati a credere che si tratti di un processo di sola imitazione delle pratiche di successo all’interno di un’organizzazione.
Ma si tratta di un solo processo imitativo?

Wikipedia, la più grande enciclopedia libera del mondo ne dà una definizione alquanto precisa: “Metodo, processo, tecnica più efficace per ottenere un determinato risultato… è il modo più efficiente ed efficace per raggiungere un obiettivo, basato su esperienze ripetibili e provato su un periodo di tempo e da un elevato numero di persone“.

E’ vero che una volta sviluppata una best practice, tutti la possono imitare, ma le imprese vincenti imitano e migliorano quello che hanno già appreso.
Se la tua azienda riesce non solo ad adattare le best practice conosciute, ma anche a migliorarle continuamente, sarà inserita a pieno titolo nel campo dell’innovazione.

Occorre tenere il passo con la concorrenza per ciò che riguarda i prezzi, la qualità, la modalità produttiva e di erogazione del prodotto o servizio.
La seconda fase nel processo di monitoraggio delle buone prassi è quello della sur/petizione. A differenza della concorrenza in cui si accetta l’idea di partecipare alla stessa gara a cui parteciapno i nostri concorrenti, surpetere siginifica “fare gare a sè stante distaccando tutti gli altri, vuol dire creare nuovi monopoli di valore(De Bono, 1992)

La creazione di monopoli di valore dipende solo dalla capacità e volontà reale (..ciò che forse manca più di tutto) di un’azienda di selezionare e gestire i collaboratori che hanno idee originali sul modo di concepire l’organizzazione interna e  di relazionarsi al mercato di riferimento.

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